Il fuochista del San Gottardo
Il fuoco a legna è una questione sentimentale per Markus Dittli. L’abitante del Canton Uri è a capo della centrale elettrica di Göschenen, alimentata a cippato di legno, che riscalda tutti gli immobili di Andermatt Swiss Alps, fornendo anche acqua calda.
Markus Dittli si trova di fronte al grandissimo forno della centrale termica di Göschenen. Guarda le fiamme attraverso il vetro della spessa porta di sicurezza, generate dai pezzi di legno che bruciano a quasi 1.000 gradi. “Il calore è la prima cosa che mi viene in mente quando penso al fuoco”, dice Dittli.
Dittli è il direttore tecnico dell’impianto della centrale termica di Göschenen, costruita nel 2013, che fornisce riscaldamento a circa un terzo del paese di Andermatt e a tutti gli edifici di Andermatt Swiss Alps, oltre all’Hotel The Chedi Andermatt, grazie a due forni a cippato di legno.
Da ragazzo, si sedeva volentieri sulla panca accanto alla stufa
Non era che un bimbetto e Dittli già si sedeva volentieri sulla panca accanto alla stufa dei suoi nonni, insieme ai fratelli e ai cugini. “Guardavamo gli adulti che giocavano a carte e ci godevamo la pietra calda della stufa”, racconta lui, originario del Canton Uri.. Anche la casa dei genitori di sua moglie veniva riscaldata a legna. “Suo padre faceva il postino e doveva accendere il fuoco con alcuni pezzi di legna, prima di uscire per il suo giro.”
Da bambini guardavamo gli adulti che giocavano a carte e ci godevamo il calore della pietra della stufa.
Si nota subito: il fuoco della legna è una questione sentimentale per Markus Dittli. Poter riscaldare la sua regione nativa grazie alla centrale elettrica a legna, con calore generato da una fonte energetica sostenibile, lo rende visibilmente orgoglioso.
Da Göschenen ad Andermatt
Per poter riscaldare intere zone di Andermatt, l’acqua calda deve prima superare 350 metri di dislivello e una distanza di 3,5 km. Gli ingegneri hanno sfruttato collegamenti esistenti, costruendo una nuova rete di teleriscaldamento. Grazie ad essa, l’acqua riscaldata da forni a cippato di legno sale alla montagna, fino ad una centrale ad Andermatt, dove viene distribuita.
La legna proviene dalla Svizzera
Si percepisce ben poco il calore della centrale termica all’esterno. Le montagne dei dintorni sono innevate. Sul piazzale anteriore alla centrale vengono accatastati i ceppi di legno. “Quando marciamo a pieno regime, bruciamo circa 100 metri cubi di cippato di legno al giorno”, spiega Dittli.
Quasi la metà della legna proviene dal Canton Uri. L’azienda si procura un ulteriore 40% dalla zona settentrionale del Canton Ticino, il rimanente dalla Svizzera centrale. “In questo modo sfruttiamo risorse locali e assicuriamo posti di lavoro in questa regione”, spiega Dittli, che risiede ad Altdorf. Oltretutto, il riscaldamento a legna non influisce sul clima. Nella combustione, un albero rilascia tanto biossido di carbonio quanto ne ha assorbito sviluppandosi.
Sfruttiamo risorse locali e assicuriamo posti di lavoro in questa regione.
Per Dittli questo è anche un vantaggio essenziale nei confronti del riscaldamento a gasolio o a gas. “Oggi, le fonti di energia rinnovabili rivestono un ruolo fondamentale”, aggiunge. Per il cinquantaseienne ingegnere energetico, il dibattito sul clima ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella sua attività, “ben prima che nascesse Greta Thunberg”, come spiega l’esperto elettrotecnico.
È questo che vuole insegnare ai tre figli, ormai adulti. A lui piace molto andare a sciare con loro ad Andermatt. “Sapendo che il riscaldamento di gran parte degli edifici proviene dal nostro impianto.”