“Siamo una famiglia che ama i trasporti pubblici”: gli Stadler e il loro amore per Andermatt
Efficienza, vigore e … un po’di casa: questo significa Andermatt per gli Stadler, di Hergiswil NW. Composta da quattro persone, la famiglia trascorre regolarmente il proprio tempo libero ad Andermatt. La sua base è l‘appartamento di proprietà da 3 locali più servizi situato in quella parte del borgo che si affaccia sul fiume Reuss.
Gli Stadler indossano ancora jeans e T-Shirt quando, un mercoledì mattina, aprono la porta del loro appartamento. Su Piazza Gottardo ricoperta di neve la giornata ha inizio in questo momento: i turisti sciamano, con gli scarponi da sci e il casco, fuori dal Radisson Blu Hotel dirigendosi verso la fermata dell’autobus.
Una potente sparaneve arancione spruzza un ampio arco da una macchia all’altra come se si dovesse sbarazzare rapidamente di quel magnifico biancore prima che arrivi il prossimo carico. Con i primi fiocchi che già scendono danzando dal cielo, le capsule della funivia del Gütsch-Express scompaiono gradualmente nel nevischio.
Calcio, hockey sul ghiaccio, sci e … la Scandinavia
Jari e Suvi Stadler, di 15 e 18 anni, sono a casa da scuola per le vacanze di carnevale e possono quindi affrontare la giornata con calma. Con i loro Smartphone si rilassano giocando sul divano e chiacchierano della prossima partita della Champions League. Sul tavolo della sala c’è un libro illustrato patinato sulla star del calcio Zlatan Ibrahimovic: gli Stadler sono grandi appassionati di calcio. “Però, di tanto in tanto andiamo volentieri a vedere anche una partita di hockey sul ghiaccio al club Ambrì-Piotta qui vicino”, dice Daniel (59 anni).
Ma non solo: “Siamo fans della Scandinavia”, dice mamma Ruth (51 anni), indicando un paio di fotografie in bianco e nero alla parete. “Questi sono scatti delle Lofoten e dell’Islanda, che ho fatto io”, spiega.
Il loro amore per il Nord ha già condotto la famiglia più volte nei paesi scandinavi; i figli portano infatti nomi finlandesi. La figlia Suvi trascorrerà il prossimo inverno nell’oscurità di Tromsö, città della Norvegia settentrionale situata a nord del circolo polare artico. “Andremo certamente a trovarla”, dice papà Daniel.
Bello quanto l’estremo Nord
E che cosa ha condotto la famiglia ad Andermatt? “Il fatto che qui è bello ed è simile ad alcune parti della Scandinavia”, dice Daniele entusiasta. “Il clima piuttosto rigido, i fianchi spogli delle montagne, la luce speciale di quando la nebbia si intrufola nella valle …”, Daniel Stadler va in estasi.
Questo è certamente solo uno dei tre motivi per cui gli Stadler hanno optato per una casa vacanze ad Andermatt: “Per noi questo è il luogo più efficiente – sia dal punto di vista del traffico che da quello energetico”, afferma Daniel. I ragazzi, che frequentano entrambi il liceo presso il Kollegium di Stans, non sono soltanto appassionati di calcio, ma sciano e vanno anche in mountainbike. E festeggiano con entusiasmo il carnevale. Per questo, il giorno di “Giovedì grasso” non rimangono in montagna: festeggiare a Lucerna e a Stans è considerato trendy.
Per trovare un compromesso tra i programmi di tutti e quattro – Daniel è spesso a Basilea per lavoro, Ruth si sposta volentieri anche da sola per trascorrere il fine settimana in montagna – gli Stadler viaggiano spesso singolarmente in treno. “Siamo una famiglia che ama i trasporti pubblici”, dice Daniel.
Andare e venire come si vuole
Riguardo alla scelta di Andermatt come luogo di villeggiatura è stato pertanto decisivo che ciascun membro della famiglia fosse in grado di spostarsi quasi ogni volta avanti e indietro in treno. Questo consente non soltanto di risparmiare CO₂, ma anche tempo e pazienza, dice Ruth.
Il confronto fra il viaggio in treno e quello in automobile dimostra infatti che il viaggio in treno su tratte selezionate verso Andermatt e ritorno riduce le emissioni di CO₂ di quasi il 60 per cento.
Emissioni di CO₂
Per un viaggio ad Andermatt e ritorno al luogo di residenza, in chilogrammi.
Fonte: Myclimate, Google Maps, Schweizerische Bundesbahnen SBB
Ma ritorniamo alla famiglia Stadler, il cui unico proposito adesso è indossare la tuta da sci e raggiungere le piste. Con il bus elettrico che si ferma praticamente davanti al portone nell’atrio sotto Piazza Gottardo, si può raggiungere la stazione a valle della funivia del Gemsstock o del Gütsch-Express. Oggi la famiglia opta per il “versante baciato dal sole”, anche se, nel frattempo, in montagna ha già quasi iniziato a nevicare e, in più, infuria la bufera.
La sensazione di stare in una città
Il viaggio in funivia sul Gütsch consente comunque, per un po’, di lasciar correre libero lo sguardo su Andermatt e sulla parte nuova del borgo che si affaccia sulla Reuss; Daniel ha così l’opportunità di sottolineare la compattezza della costruzione del resort: “Le case sono raggruppate l’una vicina all’altra”, spiega. Ecco perché, talvolta, si ha la sensazione di vivere in una città.
Daniel, che lavora come ingegnere nell’ambito delle tecniche di costruzione, ha “fatto della sostenibilità la sua bandiera”, come lui stesso dice. Gli viene incontro anche la circostanza che l’edificio nel quale si trova l’appartamento degli Stadler, alto e con un volume notevole, come tutti gli immobili di Andermatt Reuss, è riscaldato con il calore prodotto da una centrale termica a cippato, ubicata a Göschenen, e che quindi il riscaldamento è a impatto climatico zero.
Ma l’ingegner Stadler vuole compiere un passo ulteriore su questo fronte: insieme a un’impresa esterna, Daniel sta infatti pianificando la costruzione a posteriori di un impianto di controllo che gli consenta di impostare, durante l’assenza della famiglia, la temperatura ambiente dell’appartamento sui 16 gradi e di aumentarla di nuovo a tempo debito, prima di ritornarvi. Naturalmente, il tutto dovrà essere controllato mediante Smartphone.
Raffiche di vento e bufere di neve
Una volta giunti sul Gütsch, diviene chiaro che, del programma di ammirare il panorama e di fare sosta sullo Schneehüenerstock, non se ne può fare nulla, perché alcune piste devono essere chiuse anzitempo a causa della tempesta.
Ma, per la famiglia Stadler, la cui resistenza è già stata collaudata in Scandinavia, questo non è un buon motivo per lamentarsi. Al contrario, essa dimostra di essere perfettamente a prova di clima e quel paio di forti raffiche di vento con bufere di neve non la scalfiscono minimamente, lasciandola alquanto fredda. Nel senso letterale del termine.
“Fa parte di ciò che può accadere quando si viaggia nei territori alpini”, dice Daniel e rivela che nel suo cuore non solo pulsa l’amore per il Nordeuropa ma, nelle sue vene, scorre anche sangue del Canton Uri: “Abbiamo radici a Andermatt, una parte della mia parentela vive in questo borgo.” E, anche per questo motivo, sente un legame profondo con questo luogo incastonato nella valle di Orsera.